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"Nobiltà della politica grandi laici della Repubblica" di Fabio Fabbri

Prefazione di Antonio Ghirelli postfazione di Stefano Folli

COMUNICATO STAMPA

È uscito un nuovo volume come supplemento di Libro Aperto, la rivista di cultura liberaldemocratica edita dall'omonima Fondazione (senza fini di lucro efrutto esclusivamente di volontariato) e diretta da Antonio Patuelli.

L'autore del volume è Fabio Fabbri che, fra l'altro, è stato anche Ministro della Difesanel governo Ciampi e che dal 1994 è uscito dall' impegno politico ritornando allaprofessione di avvocato. Il libro è dedicato alla "nobiltà della politica" ed aiprofili di "grandi laici della Repubblica" personalmente conosciuti dall'Autore come, fra gli altri, Benedetto Croce, Norberto Bobbio, Carlo Azeglio Ciampi,Giuseppe Saragat, SandroPertini, Leo Valiani, Giovanni Malagodi, Giovanni Spadolini, Giuliano Vassalli,Ernesto Rossi, Francesco Compagna e Mario Pannunzio.

Ilvolume, di 184 pagine, è preceduto da una prefazione del giornalista escrittore Antonio Ghirelli
ed è concluso da una postfazione di Stefano Folli
, editorialistadel Sole 24 Ore, già direttore del Corriere della Sera. In particolare Folli scrive che: "In una nazione che ha perso la memoria storica, Fabio Fabbri è tra i pochi che vannocontrocorrente. Caparbio come sa essere solo chi è animato da forte passionecivile, egli ha ricostruito un percorso politico e culturale che coincide con la storia autentica della Prima Repubblica. E' riduttivo parlare di una"galleria di personaggi".
Giunti al termine della lettura, ci si accorge che Fabbri, con il suo stilesobrio e colto
, ci ha restituito il senso di una vicenda nazionale complessa e coinvolgente. Lefigure che egli tratteggia sono lo specchio di un'epoca, di un mondo, di una correntespirituale.

Tutto tranne che dei bozzetti convenzionali. Se c'è un filo che le unisce, è la crociana religione dellalibertà, quell'incontro misterioso e straordinario di pensiero e azione."

InoltreFolli sottolinea che: "Non è un caso che in anni recenti, dopo le tempesteche hanno spazzato via la storia e la memoria, a dargli ospitalità sia stato proprio "Libro Aperto" di Antonio Patuelli. Questa rivista, dove si respira a ognipagina un'aria gobettiana, è per qualcuno, forse permolti, una zattera di salvataggio a cui aggrapparsi per tentare di rifletteresul passato e rimettere insieme i tasselli di un mosaico scompaginato. Fabbri ha una concezione alta enobile della politica. La considera inscindibile dalla cultura, ossia da una visione delpaese in cui diritti e doveri siano conciliati con equilibrio e saggezza. Negli anni Cinquanta, quando il ragazzo di Parma era affascinato dal partito radicale di Mario Pannunzi o e in quelcontesto viveva le sue le prime esperienze, era ancora palpitante la lezione risorgimentale, si potrebbe dire mazziniana.
Essa nutriva gli ideali di giustizia sociale e di crescita civile di tantigiovani che si sentivano
, o sarebbero diventati di lì a poco, liberali, socialisti, repubblicani, radicali.Laici senza intolleranze, curiosi della vita."

NOVITA'
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